Una sperimentazione per 4 anni di un nuovo modello contrattuale, che si basa su un’intesa collettiva nazionale e sul potenziamento del cosiddetto secondo livello di contrattazione, per riformare le relazioni industriali e per favorire il legame fra lavoro e competitività. Questo il significato della proposta di accordo che Confindustria ha presentato oggi a alle confederazioni sindacali.
Ecco di seguito i punti principali del documento di 20 pagine che viale dell’Astronomia ha illustrato ai leader confederali e sul quale, nelle prossime ore, i sindacati saranno chiamati ad esprimere una prima valutazione.

– DURATA CONTRATTI: Le imprese intendono allungare la durata dei contratti nazionali, passando dagli attuali 2 anni a 3. E propongono la creazione di un comitato paritetico (Confindustria, Cgil, Cisl e Uil) che 4 volte all’anno monitori il mercato e la validità delle regole dell’accordo.

– INDICE INFLAZIONE: Confindustria pensa che debba essere individuato “un indice previsionale triennale depurato da alcune voci di inflazione importata”. Un indice che dovrà “essere elaborato da un soggetto terzo di riconosciuta autorevolezza ed affidabilità”. In sede di rinnovo del contratto nazionale di categoria, le parti, propone Confindustria, dovranno determinare “l’importo medio di aumento dei minimi tabellari, applicando l’indice previsionale ad un valore retributivo medio assunto quale base di computo”. Un valore “composto dai minimi tabellari, dal valore degli aumenti periodici di anzianità considerata l’anzianità media di settore, nonché dalle altre eventuali indennità in cifra fissa stabilite dallo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria”.

– CONTRATTAZIONE SECONDO LIVELLO: Per viale dell’Astronomia il secondo livello di contrattazione dovrebbe essere “aziendale o alternativamente territoriale”. La prima – prosegue il documento delle aziende – “é consentita per l’istituzione di un premio variabile calcolato solo con riferimento ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi, concordati fra le parti, aventi come obiettivo incrementi di produttività, di qualità, di redditività, di efficacia, di innovazione, di efficienza organizzativa ed altri elementi rilevanti ai fini della competitività aziendale”. Per ciò che riguarda invece gli accordi territoriali, produttività e qualità, dovranno essere misurate “sulla base di indicatori assunti a livello territoriale con riferimento alla specificità di tutte le imprese del settore”.

– COMPENSAZIONI: I lavoratori che non possono usufruire della contrattazione di secondo livello – per Confindustria – potranno beneficiare “di un elemento di garanzia contributiva”, la cui entità deve essere definita nel contratto nazionale di categoria.

 - TEMPI E SANZIONI:
Nel testo degli industriali si specifica che “le proposte per il rinnovo del Ccnl dovranno essere presentate in tempo utile, per consentire l’apertura della trattativa 6 mesi prima della scadenza del contratto”. In questi 6 mesi e nel mese successivo alla scadenza del contratto stesso, cioé per complessivi 7 mesi, “le parti non dovranno assumere iniziative unilaterali, né dovranno procedere ad azioni dirette”. Chiunque violi questa ‘tregua sindacale’ sarà soggetto al pagamento di una penale. Se il rinnovo contrattuale non avverà poi dopo 3 dalla scadenza naturale, ai lavoratori sarà corrisposta “una indennità di vacanza contrattuale” pari “al 30% dell’indice previsionale” di inflazione e “al 50% dopo 6 mesi di vacanza contrattuale”.

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