Il Segretario Generale di Federazione con delega al comparto Funzioni Centrali di FSI-USAE, Paola Saraceni, è intervenuta come ospite della diretta social de “Il Confronto” del 23 aprile, intervistata da Chiara Ombelli, parlando dello stato attuale del sistema agroalimentare italiano.

Analizzando le difficoltà stringenti del settore agroalimentare, il Segretario Saraceni ha posto l’accento sulla centralità che il settore ha nella discussione politica e sociale del Paese e dell’Europa, come si è visto con i disordini di fine febbraio alla sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, ripetuti inoltre il 26 marzo in occasione del summit dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea.

Alla base delle proteste ci sono motivazioni stratificate, a volte persino contraddittorie, a seconda dei Paesi coinvolti. Innegabile, sicuramente, il ruolo dell’aumento generalizzato del prezzo del gasolio, conseguenza della crisi energetica, oltre al peso che sta avendo il piano di transizione ecologica per l’agricoltura.

Secondo il Segretario Saraceni, il settore vive ancora molte iniquità, come la concorrenza sleale dei prodotti non comunitari a danno di quelli comunitari, che a fronte di prezzi inferiori deficitano in qualità, non garantita dai giusti controlli. Parallelamente, persiste una distribuzione ingiusta del valore lungo la filiera agroalimentare: ad agricoltori e allevatori è destinata una piccola parte del valore finale del bene in vendita, nonostante l’aumento dei prezzi.

A subire di più, ancora una volta – ribadisce il Segretario – sono i piccoli proprietari, come dimostrato dalla distribuzione dei fondi comunitari della Politica Agricola Comunitaria (PAC), che mette in campo cifre imponenti, primo capitolo di spesa dell’Unione Europea e circa un terzo dell’intero bilancio delle istituzioni europee, ma di cui solo il 10% degli agricoltori riceve il 50% dei fondi PAC complessivi, manifestando uno svantaggio proprio per i piccoli proprietari.

Con grande soddisfazione del Segretario Saraceni e di tutta FSI-USAE, però, la posizione italiana in Europa è centrale al momento: dopo l’incontro a Bruxelles tra i Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea, il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha sottolineato come l’avvio del Comitato Speciale Agricoltura aiuti la revisione e la semplificazione della Politica Agricola Comunitaria, riducendo gli oneri amministrativi e burocratici.

E a dimostrazione del supporto e del positivo interesse per il settore agroalimentare, a fine febbraio è stata approvata definitivamente la Proposta di Legge del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile del settore agricolo.

Grazie alla nuova Legge vengono quindi stanziati, tra agevolazioni e contenuti diretti, 156 milioni di euro per promuovere e sostenere l’imprenditoria giovanile, per il periodo compreso tra 2024 e 2029, e quasi 28 milioni annui a partire dal 2030. L’obiettivo è rilanciare il sistema produttivo agricolo, favorendo l’insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale.

Quest’ultimo punto è centrale, considerato come oggi in Italia soltanto il 13,4% dei titolari di impresa è sotto i 44 anni, al di sotto della media europea. Si incomincia però a vedere una tendenza opposta, un rinnovato interesse dei giovani per l’agricoltura, testimoniato da un’attenzione ai prodotti di qualità a vocazione territoriale, oltre a una spiccata considerazione per produzioni attente all’impatto ambientale.

Per il Segretario Saraceni, questa legge aiuterà a professionalizzare i giovani nel campo dell’agricoltura, dell’allevamento e della produzione enologica, contribuendo a diminuire la disoccupazione e il lavoro a nero.

Lo farà tramite agevolazioni sull’ampliamento delle produzioni, garantendo il diritto di prelazione sui territori confinanti ed elargendo un contributo a fondo perduto per il primo insediamento, oltre ad agevolare la compravendita di terreni agricoli.

In più, è previsto un regime fiscale agevolato per l’insediamento delle imprese giovanili con aliquota del 12,5%, e il credito d’imposta per le spese relative alla partecipazione a corsi di formazione. È stato inoltre istituito l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e per il lavoro giovanile nell’agricoltura.

Il Segretario Saraceni, continuando nella sua analisi, rimarca l’importanza del settore agroalimentare, tra i pilastri dell’economia nazionale: questa legge – prosegue – si pone quindi come una via lavorativa percorribile per tanti ragazzi, con il proposito di permettere un futuro in questo mondo per tanti giovani.

Rispondendo alla domanda di Chiara Ombelli sulle politiche del personale del Governo, il Segretario Saraceni evidenzia l’attività dell’amministrazione pubblica, nella figura del Masaf (il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) che si sta muovendo per le assunzioni a rinforzo degli organici, in particolare con un nuovo concorso pubblico per 374 unità da inquadrare nell’area Funzionari del Ministero.

Ulteriore concorso pubblico è quello delle 88 unità di personale non dirigenziale, a tempo pieno e indeterminato, da inquadrare nei ruoli del Masaf nell’area Assistenti, nello specifico nei due ruoli di “assistente agrario forestale” e “assistente ispettore di laboratorio”.

Per il Segretario, questi concorsi si palesano come un buon inizio, al quale dovranno seguire necessariamente ulteriori incrementi delle risorse in favore dei giovani agricoltori, oltre a nuove assunzioni, sia a livello centrale che periferico, per garantire l’efficace implementazione di queste misure.

Ufficio Stampa FSI-USAE

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