L’USAE audita dalla I Commissione Affari Costituzionali del Senato in merito ai ddl 847 “delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico” e ddl 746 “delega al Governo in materia di valutazione del rendimento delle Pubbliche Amministrazioni e del loro personale in materia di responsabilità dei pubblici dipendenti”.
All’incontro, la nostra organizzazione ha espresso apprezzamento per il coinvolgimento ed ha dichiarato la sua disponibilità a discutere con il Governo per una reale riforma della Pubblica Amministrazione che pur rispondendo alle esigenze di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, non mortifichi i lavoratori pubblici, poiché ci piace ribadire che l’Usae rappresenta lavoratori e non fannulloni.

La pubblica amministrazione è stata regolamentata da leggi datate e/o da riforme incompiute , situazione questa che ha prodotto consuetudini difficili a sradicarsi  soprattutto in presenza di riforme annunciate e mai portate pienamente a compimento come la riforma del pubblico impiego del ’93 che, a distanza di 15 qnni non si può certo dire sia stata compiuta.
Va osservato poi che il sistema di reclutamento del personale, così come è avvenuto sino ad oggi ha seguito le regole funzionali alla politica e non già alla effettiva esigenza di risultato: è necessario quindi  tenere conto degli errori del passato  nel momento in cui, come questo, si intende porre mano ad una riforma così radicale.
Non ci spaventa rivedere la durata dei contratti, ma dobbiamo necessariamente rivedere il sistema di recupero del potere di acquisto delle retribuzioni,  abbiamo in più occasioni ribadito che l’accordo sul costo del lavoro del ’93 è ormai superato e va ridiscusso; e dobbiamo porre un freno alla vacanza contrattuale: non si può pensare di avere contratti di durata triennale che vengono rinnovati dopo 5 anni.
Il Segretario Usae si è poi soffermato sui principi e criteri in materia di contrattazione collettiva e integrativa e funzionalità delle amministrazioni pubbliche evidenziando come la norma abbia più il sapore di una delega in bianco, finalizzata a ridimensionare piuttosto che migliorare  il ruolo della contrattazione.
La richiesta che l’USAE fa a questo Governo è quella di mettere mano alla materia tenendo però conto della necessità di dare significato e dignità alla contrattazione attraverso regole certe  e non deleghe.
Uffcio Stampa

Di Admin