I dipendenti del gruppo Alitalia, circa 18.000 lavoratori, come gli altri creditori della compagnia e delle sue controllate in amministrazione straordinaria,  devono presentare al Tribunale fallimentare di Roma un’istanza di ammissione del credito alla procedura di insolvenza per i crediti maturati quali: indennità di fine rapporto (Tfr), permessi, ferie, retribuzioni non corrisposte, indennità varie e altre voci della busta paga. E questo vale anche per coloro che saranno riassunti dalla Cai. Perché la procedura prevista dal decreto per favorire il passaggio di Alitalia alla Cai prevede la discontinuità, un’interruzione del vecchio rapporto di lavoro e una ripresa con la «nuova Alitalia».
Le domande di ammissione al passivo devono essere presentate dai creditori di Alitalia, tra cui i dipendenti, entro il 16 novembre al Tribunale fallimentare. I creditori delle altre società in amministrazione straordinaria hanno due mesi in più: il 13 gennaio 2009 per Volare e Alitalia Express, il 19 gennaio per Az Servizi e Az Airport.
I crediti dipendenti hanno la precedenza sugli altri, tuttavia la possibilità di rimborso potrebbe essere limitata dall’effettiva liquidità presente nella società. Il commissario, Augusto Fantozzi, ha comunicato che a fine settembre il gruppo aveva 245 milioni di liquidità, e nell’offerta CAI non sembrano esserci molti liquidi per i creditori.
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