L’11 marzo 2010 USAE, CISL, UIL, UGL, CISAL, CONFSAL, SINPA, CONFINDUSTRIA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, CONFAPI, ABI, ANIA, CONFSERVIZI, CONFETRA, CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI,CLAAI , CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI, CIA, CONFCOOPERATIVE, UNCI, AGCI, CIDA, CONFEDIR, CUQ, CIU-UNIONQUADRI, CONFAIL, CONFEDERTECNICA, CONSILP-CONFPROFESSIONI, ASSOLAVORO, UNICOOP, COPAGRI hanno sottoscritto una dichiarazione in cui riconoscono l’utilità dell’arbitrato, scelto liberamente e in modo consapevole dalle parti, in quanto strumento idoneo a garantire una soluzione tempestiva delle controversie in materia di lavoro a favore della effettività delle tutele e della certezza del diritto.

A tal fine le parti si impegnano a definire con tempestività un accordo interconfederale ed escludono che il ricorso delle parti alle clausole compromissorie poste al momento della assunzione possa riguardare le controversie relative alla risoluzione del rapporto di lavoro. In pratica l’arbitrato sulle controversie del lavoro non riguarderà l’ipotesi di licenziamento: la procedura di conciliazione non potrà ledere l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che, tra le garanzie per il dipendente, prevede sempre il ricorso al giudice, l’unico a poter dire l’ultima parola in caso di licenziamento. Inoltre, la clausola compromissoria non può essere contemporanea all’assunzione.
L’intesa non è stata siglata dalla Cgil e dalla Lega delle Cooperative.
Ufficio stampa


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Di Admin