Roma, 10 agosto, Il governo incontra le parti sociali e presenta il “piano di salvataggio del paese”, così lo definiscono alcuni, invece si tratta della solita manovra finanziaria ,questa volta dell’anno 2011 già ampiamente rappresentata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti nelle ultime settimane. La manovra interviene su pensioni, sanità, pubblico impiego, ticket sanitari oltre che prevedere tagli alle agevolazioni fiscali per le famiglie e le categorie deboli.










Il governo però in quest’ottica di tagli e risparmi ha annunciato che ci sarà uno stanziamento di un miliardo di euro per i giovani, almeno così lo promuovono il Ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Mariastella Gelmini, fino al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e dal Ministro della Gioventu’ Giorgia Meloni, che in una una nota del Miur viene dichiarato :”il piano ha avviato un profondo percorso di ripensamento delle politiche e delle azioni a favore dell’occupazione giovanile secondo nove linee di azione”. E nei particolari: monitoraggio delle professionalità richieste dal mercato del lavoro e di quelle disponibili; orientamento delle scelte educative; integrazione scuola-università-lavoro rivalutando la valenza culturale e formativa del lavoro merito.”

Anche il Ministro della funzione pubblica Renato Brunetta ha presentato alle parti sociali il decreto correttivo del Dlgs. 150/2009 dichiarando che con tale aggiustamento si procederà celermente al completamento della sua riforma del Pubblico Impiego basata su tagli e meritocrazia.

Non manca il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che relativamente all’incontro con le parti sociali si lascia andare a messaggi risonanti e al termine della giornata, avocando al Governo plenipotenziarie responsabilità, dichiara alle agenzie in una nota: ‘‘L’incontro con le parti sociali ha consentito al governo di motivare la necessita’ di provvedimenti urgenti per corrispondere alle esigenze di stabilita’ e di crescita e a ciascun attore sociale di sottolineare le proprie specifiche priorità A questo punto e’ il governo a dover decidere nel nome delle sue primarie responsabilità”’.

L’USAE dal canto proprio, di fronte a questi convulsi momenti di vita del nostro paese e alla luce di provvedimenti di governo ritenuti insufficienti e discriminanti chiede una maggiore responsabilità sociale di tutti gli attori politici ed economici e chiede al governo:

  • di avviare al più presto la modifica dell’attuale sistema elettorale per consentire ai cittadini Italiani di scegliere i propri rappresentanti direttamente

  • di ridurre i livelli di governo di questo paese eliminando le prefetture e le provincie;

  • di ridurre il numero dei parlamentari e dei consiglieri locali;

  • di modificare il sistema fiscale del nostro paese cominciando con l’eliminazione del sostituto di imposta, per passare alla totale deducibilità di tutti i consumi essenziali quali affitto, mutuo, spese mediche ecc;

  • di equiparare la tassazione delle rendite finanziarie a quelle del lavoro dipendente;

  • di risolvere il conflitto di competenze in materia sanitaria, fiscale della sicurezza tra stato e autonomie locali;

  • di riformare il comparto sicurezza definendo ambiti e competenze non sovrapposte o ridondanti;

  • di considerare il personale del settore pubblico, della scuola, della sicurezza, della ricerca come risorsa e non come costo;

  • di avviare una politica concreta di attenzione per la famiglia, oggi sempre più oggetto di tagli discriminanti sui servizi a carico della collettività (residenzialità per anziani, asili nido, scuola, sanità, fisco);

  • di riavviare e promuovere la riapertura delle stagioni contrattuali per i lavoratori.

  • di avviare un serio confronto sulla previdenza non per tagliare ma per garantire la solidarietà sociale a quanti tra dieci anni si troveranno a dover vivere con meno della metà di quello che era il loro ultimo stipendio.

Il coordinatore confederale USAE Stefano Castagnola a margine della giornata ha così dichiarato: “ tagli, risparmi, lacrime questi sono i messaggi che ci vengono inviati ogni giorno da circa tre anni, contratti fermi, pensioni agonizzanti, tagli alla spesa, riduzione degli investimenti, un sistema fiscale che chiede di contribuire sempre di più sempre agli stessi, in un sistema negoziale bisogno osare di più quando i soldi non girano bisogna tirarli come i coriandoli non tagliare ancora, come stanno facendo i nostri governi, così si favoriscono gli speculatori e nessuno investe o spende più, se è necessario rivedere il patto di stabilità europeo che i nostri politici lo facciano al più presto, il rigore non ha fatto mai bene a nessuna economia.” e ha aggiunto “ basta con lo strapotere del ministro dell’economia, oggi in questo paese gli altri ministri non sono più in grado di decidere o impegnarsi per nulla senza il suo consenso, se così deve essere a cosa servono le spese per tutta questa nomenclatura forse se c’e’ qualcosa da risparmiare si può sicuramente cominciare da lì.”

Roma, 11 agosto 2011
Ufficio stampa

 


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