Lo scorso giovedì si è svolta – presso il Parlamentino dell’INAIL di via IV Novembre – la presentazione del Tavolo istituzionale di lavoro per l’occupabilità delle giovani donne denominato “Garanzia Giovani in ottica di Genere” cui la nostra Confederazione partecipa attivamente.

I lavori sono stati condotti dalla prof.sa Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità del MLPS alla presenza di Paolo Pennesi, Segretario Generale del MLPS, Marianna D’Angelo, dirigente della Direzione Generale per le Politiche Attive, i servizi per il Lavoro e la Formazione e Antonio Naddeo, Capo Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, al tavolo, è stata comunicata l’ufficializzazione dell’incarico di Coordinatore Nazionale per le Pari Opportunità assegnato all’on. Giovanna Martelli.
Il dott. Naddeo è intervenuto sui lavori sottolineando l’importanza di valutare le prestazioni lavorative declinandole in ottica di genere. Impegno assunto dalla PA tempo fa, poi fallito perché nessuno ci ha creduto, ivi compresi gli stessi Dirigenti della PA. Il dott. Naddeo è stato critico sulla possibilità che questa valutazione possa risultare efficace se normata da un provvedimento legislativo. Lui stesso crede che una valutazione reale con principi condivisi possa portare un vantaggio effettivo alle prestazioni, attraverso, soprattutto, ad una valutazione differenziata per soggetti, come più volte sostenuto ai tavoli istituzionali dalla nostra confederazione. Ha concluso l’intervento con un inciso sui rapporti tra Stato e Regioni evidenziando come bisogna assolutamente superare l’antagonismo tra il Governo centrale e quello delle Regioni perché porta ostruzionismo.
Il dott. Pennesi ha aperto il suo intervento auspicando per la prossima primavera una legge delega idonea a formare una nuova disciplina del lavoro. Ha fatto molta autocritica sul progetto Garanzia Giovani ammettendo che la partenza è stata molto lenta e, ricalcando le nostre posizioni al Tavolo, che esiste un rischio concreto che questo progetto diventi un enorme censimento della disoccupazione giovanile su territorio nazionale atto a regalare alle aziende stage e tirocini gratuiti senza creare poi veri posti di lavoro. Ha poi fatto un monito alle Associazioni datoriali del privato che, dopo entusiaste manifestazioni di interesse alla firma degli accordi sul progetto Garanzia Giovani, sono seguiti scarni risultati a livello numerico. Ha concluso indicando nelle Regioni, in qualità di soggetti attuatori del piano Garanzia Giovani, quei soggetti che devono promuovere nelle aziende pubbliche e private operazioni quali, ad esempio, la conciliazione dei tempi di lavoro e di famiglia incentivando le imprese a modificare gli orari di lavoro in quest’ottica. La criticità attuale, sottolinea il dott. Pennesi, è quella di riuscire a creare norme che diano un vantaggio reale senza creare oneri aggiuntivi allo Stato.
La prof.sa Servidori ha chiuso i lavori ribadendo la richiesta scritta presentata nei giorni scorsi di inserire il Tavolo nella conferenza permanente Stato-Regioni per portare il nostro contributo anche in quell’ambito. La Consigliera ha denunciato che ci vorranno ben 70 anni per raggiungere la parità di genere nell’occupabilità del nostro paese. Ha ribadito un dato già portato alla luce dalla nostra confederazioni in più occasioni; l’anno scorso le imprese private italiane non hanno utilizzato 11 milioni di finanziamenti per l’occupazione femminile e 850 milioni per la contrattazione decentrata e di secondo livello. Questo denaro è stato riversato nelle casse della CIG dal decreto “sblocca Italia”.
I nostri rappresentanti al tavolo hanno fatto emergere come nel nostro paese si legiferi molto, soprattutto su temi quali l’occupabilità giovanile e femminile ma poi molte di queste norme restino inattuate, quali, per portare un esempio, la Legge 53/2000 che prevedeva l’impegno da parte dei comuni di rideterminare gli orari di asili nido e scuole dell’infanzia favorendo la conciliazione tra tempi lavoro e famiglia.

Ufficio Stampa USAE

Di Admin