Si è tenuta oggi, in videoconferenza, giusta convocazione dell’ARAN (l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) la riunione con le confederazioni sindacali per il “Contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree per il periodo contrattuale 2019-2021”. La riunione fa seguito ad analoghe riunioni alquanto interlocutorie del 2019 ed è stata l’occasione per le confederazioni al tavolo di esprimere le proprie valutazioni rispetto alla situazione politica e alle vicende contrattuali del momento, viste anche le odierne dimissioni del Governo, ma anche l’occasione per ribadire le posizioni delle singole organizzazioni sulla specifica materia contrattuale.
La confederazione USAE nel suo intervento, dopo aver stigmatizzato le richieste di CGIL, CISL e UIL in ordine alla possibilità di un inglobamento dell’autonomo comparto della Presidenza del Consiglio (comparto in cui le medesime organizzazioni non hanno la maggioranza dei consensi e in almeno un caso nemmeno la rappresentatività) in quello delle Funzioni Centrali, ha ricordato che la sanità è una polveriera che rischia di far saltare tutto il sistema contrattuale pubblico. Fra gli operatori della sanità, infatti, c’è un fortissimo malessere che serpeggia. E non solo per via della pandemia da covid-19 che ha messo a nudo tutte le carenze del sistema, con gli operatori che sono stati chiamati eroi che poi sono stati liquidati con una “mancetta una tantum” che non raggiunge nemmeno il valore una quattordicesima; ma anche per l’insoddisfazione dei suddetti professionisti per l’attuale collocazione giuridica (a fronte di una progressiva e robusta crescita culturale e professionale non c’è stato adeguato riscontro nella classificazione contrattuale). La sanità ha delle specificità che non esistono in nessun altro settore: negli altri comparti si trattano delle pratiche qui si curano ed assistono delle persone; ma questo è un concetto che però non è ancora stato ben recepito a livello contrattuale nel sistema ARAN.
USAE ha altresì ribadito, esplicitamente, la propria richiesta di istituzione di un’autonoma area per le professioni sanitarie precisando che qualora tale istituzione fosse impossibile a causa del quadro legislativo di riferimento la richiesta della medesima confederazione è quella di far transitare tutte e 22 le professioni sanitarie direttamente nell’area della dirigenza.
Ufficio stampa USAE