Nell’incontro odierno tra il Ministro del Lavoro e le parti sociali, in cui il Segretario Generale dopo aver ribadito l’assenso dell’organizzazione ad una separazione fra la previdenza che è in capo al mondo del lavoro e  l’assistenza che invece deve essere in capo alla fiscalità generale, la nostra organizzazione ha chiarito che la visione con cui approcciamo alla questione delle pensioni è quella del quadro generale di sistema. Essa infatti non può e non deve essere inquadrata come una vicenda a sé stante e tanto meno deve essere approcciata come una questione di compatibilità economica,  in quanto essa si riflette su molteplici aspetti della vita sociale del paese e sulla qualità della vita dei cittadini.

Il ritiro dal lavoro e la pensione incidono infatti sui rapporti di natura intergenerazionale ben al di là del fattore occupazione andando ad incidere sul welfare e sono direttamente collegati ai servizi offerti in campo sociale dallo stato. La nostra delegazione ha altresì anticipato che ritiene incongruo definire anticipata la pensione dei soggetti che hanno raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi.  Anche le altre organizzazioni hanno contribuito alla discussione che proseguirà secondo il calendario dei lavori che è già stato stabilito.

Subito partiranno due commissioni (Separazione previdenza–assistenza e Lavori Gravosi) ed una serie di round sui singoli tavoli tecnici. Un calendario stringente che occuperà tutto il mese di febbraio e che, nello specifico prevede :

  • il 3 febbraio un confronto sulle pensioni di garanzia per i giovani;
  • il 7 febbraio sulla rivalutazione delle pensioni ;
  • il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita ;
  • il 19 febbraio, infine, sulla previdenza complementare.

Da definire invece la data del confronto sulle questioni relative alla  non autosufficienza.

È questa la ROAD MAP messa a punto nell’incontro delle confederazioni sindacali con il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Governo e sindacati si incontreranno di nuovo, a marzo prossimo, per una prima verifica su quanto emerso ai tavoli tematici del confronto sulla riforma delle pensioni. Incontro di verifica “politica” affinché, la direzione sia chiara: non si tratta infatti di aggiustamento della Fornero ma di una revisione che dia stabilità nei prossimi anni e che preveda un riconoscimento per giovani e donne oltre ad una flessibilità in uscita.

Nel frattempo arriverà il decreto ministeriale per la nomina della terza commissione di esperti che si occuperà di valutare l’impatto economico delle proposte di riforma.

La nostra organizzazione, al di là delle ovvie criticità che sono implicite in argomenti di questa portata, ha giudicato positivamente l’incontro alla luce del fitto calendario di appuntamenti già stabiliti. Ci auguriamo che essi portino, con tempi stabiliti, ad un percorso condiviso ma, in ogni caso, è positivo che prima di procedere si sia aperto un serio confronto. Riteniamo che non debba essere una riforma fine a sé stessa ma che debba dare stabilità ai lavoratori che si apprestano ad andare in pensione. Il nostro approccio è strutturale, con una visione ultra-decennale.

Ufficio Stampa

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