Ecco perché siamo contro questa manovra finanziaria e faremo di tutto per cambiarla  

La conferma per il quinto anno del blocco degli stipendi fa aumentare gli effetti negativi in busta paga per tutto il personale delle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Una situazione di insostenibile penalizzazione dei dipendenti che riassume tutta l’incapacità politica di incidere sulla spesa in altro e più proficuo modo. 

Si taglia lo stipendio dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni invece di incidere la carne viva della corruzione e del malaffare; invece di tagliare le spese della politica si taglia il già incongruo stipendio nelle tasche dei più deboli e poi ci si scandalizza se alle elezioni la gente cerca riferimenti nuovi e differenti.

Lo abbiamo detto a tempo debito e lo ripetiamo da giorni, la manovra contenuta nella legge di stabilità è iniqua. È una manovra in cui ancora una volta si vanno a colpire le fasce più esposte , i lavoratori, quelle che non si possono difendere per lo stato preleva alla fonte, quelli che hanno lavorato una vita per risparmiare e comprarsi una casa.

E la tanto sbandierata riduzione del cuneo fiscale fa ridere per non dire che ci fa piangere per l’indignazione. I dati della corte dei conti elaborati dal sole 24 ore dimostrano che 150 euro medie annue una tantum sono una presa in giro che il Governo poteva risparmiarsi. Per un impiegato delle pubbliche amministrazioni i mancati aumenti del 2010-14 costano quasi Tremila (3.000,00) euro e si parla di perderne altrettanti da qui al 2017.

I cittadini, i lavoratori, non sono fuori dal mondo e capiscono la crisi, ma non possono accettare che a pagarla debbano essere solo loro e che quella classe dirigente fallimentare che quella crisi l’ha portata o l’ha accentuata ne esca indenne ; non possono accettare che quelli che hanno speculato e si sono arricchiti sulla loro pelle oggi passino indenni. Se la politica non comprende questo non comprende nulla.

E fa anche sorridere che alcune organizzazioni che con i governi hanno sempre avuto un tavolo privilegiato ( leggasi Cgil Cisl e Uil ) si accorgano solo ora di quanto la crisi picchia sul pubblico impiego.

Troppo tardi, ora non sono più credibili.

La nostra organizzazione invece si è mobilitata ed ha scioperato sin da subito; da sola, sin dal 2010. Immediatamente ha fatto delle controproposte concrete. Sin da subito ha informato i lavoratori dicendo loro la verità sui provvedimenti che sarebbero venuti ed ha lavorato sin da subito per la riapertura dei contratti. Oggi ci dicono che si possono rinnovare, ma solo per gli aspetti giuridici. Non Siamo d’accordo.

Vogliamo la riapertura dei contratti anche sotto il profilo economico.

 

Si taglino le consulenze e le spese militari. Si taglino gli sprechi. Si taglino le spese politiche.

 

I LAVORATORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SONO UNA RISORSA NON UNO SPRECO !

 

Ed è per questo che lavoreremo sino all’ultimo in parlamento per modificare la legge di stabilità .

Il Segretario Generale

Adamo Bonazzi

Allegati :

volantino manovra 2010
volantino Sciopero 2010
volantino mobilitazione 2011
volantino sciopero 2012
Articolo e grafici del sole 24 ore

LEGGE DI STABILITA’ 2014

Ecco perché siamo contro questa manovra finanziaria e faremo di tutto per cambiarla

La conferma per il quinto anno del blocco degli stipendi fa aumentare gli effetti negativi in busta paga per tutto il personale delle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Una situazione di insostenibile penalizzazione dei dipendenti che riassume tutta l’incapacità politica di incidere sulla spesa in altro e più proficuo modo.

Si taglia lo stipendio dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni invece di incidere la carne viva della corruzione e del malaffare; invece di tagliare le spese della politica si taglia il già incongruo stipendio nelle tasche dei più deboli e poi ci si scandalizza se alle elezioni la gente cerca riferimenti nuovi e differenti.

Lo abbiamo detto a tempo debito e lo ripetiamo da giorni, la manovra contenuta nella legge di stabilità è iniqua. È una manovra in cui ancora una volta si vanno a colpire le fasce più esposte , i lavoratori, quelle che non si possono difendere per lo stato preleva alla fonte, quelli che hanno lavorato una vita per risparmiare e comprarsi una casa.

E la tanto sbandierata riduzione del cuneo fiscale fa ridere per non dire che ci fa piangere per l’indignazione. I dati della corte dei conti elaborati dal sole 24 ore dimostrano che 150 euro medie annue una tantum sono una presa in giro che il Governo poteva risparmiarsi. Per un impiegato delle pubbliche amministrazioni i mancati aumenti del 2010-14 costano quasi Tremila (3.000,00) euro e si parla di perderne altrettanti da qui al 2017.

I cittadini, i lavoratori, non sono fuori dal mondo e capiscono la crisi, ma non possono accettare che a pagarla debbano essere solo loro e che quella classe dirigente fallimentare che quella crisi l’ha portata o l’ha accentuata ne esca indenne ; non possono accettare che quelli che hanno speculato e si sono arricchiti sulla loro pelle oggi passino indenni. Se la politica non comprende questo non comprende nulla.

E fa anche sorridere che alcune organizzazioni che con i governi hanno sempre avuto un tavolo privilegiato ( leggasi Cgil Cisl e Uil ) si accorgano solo ora di quanto la crisi picchia sul pubblico impiego.

 

Troppo tardi, ora non sono più credibili.

La nostra organizzazione invece si è mobilitata ed ha scioperato sin da subito; da sola, sin dal 2010. Immediatamente ha fatto delle controproposte concrete. Sin da subito ha informato i lavoratori dicendo loro la verità sui provvedimenti che sarebbero venuti ed ha lavorato sin da subito per la riapertura dei contratti. Oggi ci dicono che si possono rinnovare, ma solo per gli aspetti giuridici. Non Siamo d’accordo.

 

Vogliamo la riapertura dei contratti anche sotto il profilo economico.

Si taglino le consulenze e le spese militari. Si taglino gli sprechi. Si taglino le spese politiche.

I LAVORATORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SONO UNA RISORSA NON UNO SPRECO !

Ed è per questo che lavoreremo sino all’ultimo in parlamento per modificare la legge di stabilità .

Il Segretario Generale

Adamo Bonazzi

Allegati :

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