Via libera della Conferenza-Stato Regioni al “decreto appropriatezza”: il provvedimento messo a punto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che detta la linea alle prescrizioni dei medici su una lista di oltre 200 prestazioni di specialistica ambulatoriale ritenute non più opportune o prescrivibili solo in specifici casi di sospetto diagnostico.
Il decreto approvato rinvia a un successivo accordo Stato-Regioni «i criteri e le modalità per monitorare, tenendo conto delle specificità regionali, che il comportamento prescrittivo dei medici sia coerente alle condizioni di erogabilità e alle indicazioni di appropriatezza» già indicate dal ministero ma mette, nero su bianco, le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva per molte prestazioni, dalle cure odontoiatriche agli esami del sangue, dalle Tac alla glicemia. Sulle sanzioni economiche per i medici che prescrivono con troppa facilità, previste esplicitamente dal Dl Enti locali (D. Legge n. 78/2015), per il momento, si rinvia. Ma è un nodo che inevitabilmente andrà affrontato. La legge è chiara: «In caso di mancata risposta o di giustificazioni insufficienti, l’ente adotta i provvedimenti di competenza, applicando al medico prescrittore dipendente del Servizio sanitario nazionale una riduzione del trattamento economico accessorio, nel rispetto delle procedure previste dal contratto collettivo nazionale di settore e dalla legislazione vigente, e nei confronti del medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, una riduzione, mediante le procedure previste dall’accordo collettivo nazionale di riferimento, delle quote variabili dell’accordo collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo integrativo regionale».