FSI-USAE: bene aprire i contratti, mancano però ancora le risorse e i nodi da sciogliere sono molti.
Si è aperta oggi con un incontro irrituale ma proficuo, all’Aran, l’agenzia negoziale delle PA, la stagione contrattuale 2016-2018; la convocazione infatti, essendoci al momento solo la direttiva generale, è stata riservata alle confederazioni (che ovviamente però si sono presentate tutte con le relative categorie) ed è stata l’occasione di illustrare alle parti sociali i contenuti della direttiva (i contenuti è in calce a questo comunicato).
La nostra organizzazione, come del resto molte altre organizzazioni, ha sottolineato nel rispettivo intervento che tale direttiva è rivolta all’Aran e costituirà la base di partenza per l’agenzia ma non è vincolante per le OO.SS. che approcciano al tavolo contrattuale forti delle rispettive piattaforme per trovare la giusta mediazione fra i contrapposti obiettivi.
Nel suo intervento il Segretario Generale, Adamo Bonazzi, pur dando atto che la convocazione per quanto irrituale è utile al prosieguo delle trattative, ha toccato i principali nodi di questa trattativa primo fra tutti quello delle risorse contrattuali che vede due differenti schieramenti fra le oo.ss. al tavolo: da una parte chi ha sottoscritto l’accordo del 30 novembre 2016 e si accontenta quindi degli 85 euro promessi in tale accordo (che in ogni caso al momento non sono disponibili per il tavolo), e cioè Cgil, Cisl, Uil e Confsal, e dall’altra noi che rivendichiamo un recupero effettivo di questi 8 anni e l’equiparazione di quanto avvenuto a livello contrattuale nel privato; e cioè risorse per 250 euro medi pro capite a regime. Il segretario ha poi ricordato che è ancora aperto il nodo del triennio 2013-2015 apertosi con la sentenza della corte costituzionale e che nel capitolo delle risorse va anche trattata la questione della omogeneizzazione dei trattamenti previsti dai precedenti contratti dei lavoratori confluiti nei nuovi comparti, dove evidentemente tale percorso non si può certamente fare verso il basso.
Per quanto concerne i temi trattati nella direttiva ci si è riportati alla piattaforma contrattuale ed alle posizioni già espresse nei precedenti incontri in cui gli stessi argomenti erano stati trattati in attesa di entrare effettivamente nel merito della trattativa.
Bonazzi ha poi commentato: “Ovviamente sappiamo essere una posizione per certi aspetti difficile da ottenere ma rivendicarla in ogni caso non è una utopia ma bensì tenere alta la bandiera della dignità per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni sottolineando una ingiustizia sociale di questo nostro paese dove si alienano 3,5 punti di PIL per le banche e non si vogliono trovare i soldi per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali”.
Ufficio stampa FSI-USAE