Si è svolto lo scorso 6 Febbraio il convegno dal titolo Finanza e Lavoro nel 2019, tenutosi presso l’istituto Santo’Orsola a Roma, organizzato da Analysis in collaborazione con il sindacato FSI Usae Funzioni Centrali, con la partecipazione del Prof. Antonino Galloni. L’economista ha approfondito vari temi economici che interessano il futuro del Paese.
Ha esordito con l’argomento degli investimenti che, benché necessari, paradossalmente potrebbero non far crescere il nostro Pil, perché nei comparti ad alto valore aggiunto, dove è bassa la domanda di lavoro (la propensione ad assumere da parte delle imprese), benché i profitti di chi produce aumentino, la diminuzione dell’occupazione e i bassi salari, sarebbero in proporzione più alti dei profitti e quindi questo comporta una riduzione del Pil essendo lo stesso composto da profitti, salari e redditi. La soluzione potrebbe essere allora la diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario, questo perché le persone lavorando di meno, in proporzione avrebbero un aumento del proprio salario, avendo così più tempo libero da dedicare ad attività immateriali quali quelle ludiche, culturali, artistiche, che consentirebbero di aumentare l’occupazione. Ovviamente chi produce si oppone a questa idea, ed allora la politica avrebbe il compito di risolvere questo problema.
L’altro argomento degli ultimi anni riguarda i settori a basso valore aggiunto, cioè i servizi di cura alla persona, la cura dell’ambiente, l’educazione, la cura del patrimonio artistico, tutti settori che rispondono positivamente ai bisogni della società e dove ci potrebbe essere enorme bisogno di occupati, fino ad alcuni milioni. Ma realizzare questo obiettivo significa cambiare il paradigma economico e per l’economista, è necessario avere risorse monetarie appropriate, qui entra in scena, come una delle possibili soluzioni, la moneta non a debito o sovrana, che è diversa da quella corrente (euro) che è invece a debito.
Preoccupa inoltre la situazione dei giovani, poiché nell’occupazione giovanile si riscontrano salari molto bassi, 500 euro al mese, che non consentono assolutamente una vita dignitosa in quanto, come afferma Galloni, all’abbassamento dei salari non ha corrisposto l’abbassamento di tutti i prezzi: gli affitti sono molto alti, i costi delle assicurazioni, di manutenzione delle auto, le utenze ecc. sono molto care e la gente non arriva a pagarle. Questa situazione viene chiamata dall’economista “ inflazione nascosta”.
Un altro grande problema esposto da Galloni, che abbiamo avuto in Italia, riguarda i sindacatiche avevano in passato la principale funzione di far aumentare i salari e la difesa degli stessi, invece poi hanno cominciato i sindacalisti a guadagnare di più e a disinteressarsi dei lavoratori, per occuparsi di formazione ed altro e qui è stato il problema, perché hanno pensato di fare uno scambio tra l’occupazione e i salari, ossia abbassare i salari per aumentare l’occupazione, con l’introduzione anche della precarizzazione.
Concludendo le crisi economiche del nostro tempo sono “crisi di reddito”, cioè la gente non ha reddito sufficiente o non lo ha affatto per acquistare beni, fatto che ha determinato il costante impoverimento della classe media nel nostro Paese.
Video convegno 1 parte
Video convegno 2 parte