Signor Ministro, Signor Capo Dipartimento,
dobbiamo purtroppo tornare a rappresentare la gravissima situazione presente all’interno di tutti gli istituti penitenziari, ove le carenze degli organici del personale di polizia penitenziaria, dell’area educativa, dell’area tecnica e di quella amministrativa e contabile, stanno rendendo di fatto inapplicato il principio costituzionale sancito dall’articolo 27 della nostra Costituzione, secondo il quale la pena deve tendere alla rieducazione dei condannati.
A questa problematica, si aggiunge il crescente numero dei ristretti, che hanno superato ormai le 60mila unità, con un indice di sovraffollamento che supera il 120% rispetto alla capienza normale; in aggiunta, un terzo dei presenti non è italiano, fattore questo che rende la gestione e la convivenza assai problematiche, attese le differenze culturali, religiose, di abitudini ed usanze, anche alimentari.
Il panorama è reso ancor più complesso dal nuovo modello della sorveglianza dinamica, che consente ai detenuti di trascorrere la giornata fuori dalla cella, all’interno di spazi comuni spesso inadeguati e insufficienti, con grave pregiudizio della sicurezza del personale e di quelli tra loro più deboli e vulnerabili.
E’ di tutta evidenza che la situazione non è più sostenibile, le nostre carceri rischiano di esplodere da un momento all’altro se gli organici del personale non verranno fortemente rinforzati ed adeguati alle reali esigenze dei singoli istituti.
Le carenze di organico del personale di polizia penitenziaria sono tali da non consentire loro di partecipare ai corsi di formazione e di addestramento, ivi comprese le esercitazioni di tiro a fuoco, obbligatorie per legge, i quali quest’ultimi con organizzazioni non conforme al benessere psicofisico adeguato al delicato addestramento all’uso legittimo delle armi.
Si chiede pertanto di intervenire con la massima urgenza e celerità, al fine di tamponare questa vera e propria emergenza.
Si ringrazia per l’attenzione, e si resta in attesa di conoscere le prossime determinazioni che saranno assunte nel merito.
Questo Coordinamento Nazionale di Polizia Penitenziaria ribadisce con sollecitudine un incontro con le SS.LL.
Cordiali saluti.
IL COORDINATORE NAZIONALE
POLIZIA PENITENZIARIA
Salvatore SARDISCO
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