Grave situazione dell’Area Educativa presso la Casa Circondariale di Sassari.
La scrivente O.S, non può esimersi dal segnalare la grave situazione in cui versa l’Area Trattamentale della Casa Circondariale di Sassari.
Le considerazioni che seguono delineano le gravi problematiche che ci preoccupano.
Non è necessario dilungarsi molto, basta citare un semplice dato numerico che evidenzia il fortissimo squilibrio tra detenuti e personale dell’area trattamentale: nell’istituto Sassarese sono presenti appena TRE Funzionari Giuridico Pedagogico, di cui uno con funzioni di coordinamento della stessa area.
È lampante che su tali Funzionari ricade un gravoso carico di lavoro: l’enorme flusso di pratiche amministrative e la gestione della popolazione detenuta attualmente pari a 381 detenuti.
Detti detenuti necessitano continuamente di colloqui di sostegno, cui vanno aggiunti i colloqui con i nuovi arrivati (per il continuo flusso dei detenuti) provenienti dalla libertà, nonché la presenza di giovani adulti con problematiche particolari (detenuti con disagio psico-sociale) e colloqui di osservazione per le udienze programmate del TDS di Sassari e Roma (per i 41 bis), per le quali è difficile rispettarne le scadenze. I Funzionari nonostante l’impegno, la dedizione e l’alto senso del dovere, si trovano ormai in grave difficoltà nella gestione della routine quotidiana lavorativa con gravi rischi per le condizioni psico-fisiche degli stessi.
Va, inoltre, segnalato il malessere che inevitabilmente, data la situazione sopra descritta, serpeggia tra la popolazione detenuta e che sta raggiungendo ormai livelli davvero preoccupanti.
Tanto è vero che sono ormai all’ordine del giorno le proteste nei confronti dell’Area Educativa e, in particolare, della Responsabile della stessa, oltre che le aggressioni al momento verbali da parte dei detenuti ma che potrebbero sfociare anche in aggressioni fisiche.
Tutto ciò trova conferma nei numerosi Consigli di Disciplina (pari a 462 dal mese di gennaio al mese di ottobre), nei 72 eventi critici di autolesionismo e nei 26 tentati suicidio sempre dal mese di gennaio al mese di ottobre 2021.
La situazione descritta costringe i Funzionari Giuridico Pedagogici a svolgere, ormai costantemente, le proprie mansioni con livelli di fatica fisica, mentale e di stress nettamente superiori a quelli consentiti dalla normativa sul benessere lavorativo e organizzativo (v. ad es. la direttiva “benessere organizzativo” nella P.A del Ministro della Funzione Pubblica del 24.3.2004), di cui è responsabile il datore di lavoro e che deve prontamente intervenire laddove, come nel caso di specie, si superino i livelli guardia.
Per quanto sopra esposto, la scrivente chiede agli organi in indirizzo, ognuno per quanto di competenza, di intervenire con la massima sollecitudine con determinazioni adeguate, anche in considerazione della delicatezza del contesto lavorativo in questione.
Distinti saluti
Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
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