Gentile Signor Ministro, con la presente vogliamo esprimerLe il nostro più vivo compiacimento per la Sua nomina al vertice del Ministero della Cultura, ed augurarLe un lungo e proficuo lavoro.

Come Organizzazione sindacale, siamo da sempre vicini ai pubblici dipendenti, con un’attenzione particolare rivolta al personale impegnato nella valorizzazione del nostro incommensurabile patrimonio culturale. In questa sede, illustriamo la nostra analisi di alcune criticità di questo importantissimo settore, insieme con alcune proposte di eventuali soluzioni, sperando di fornire un utile contributo. Alla data odierna, sono 1.154 i siti riconosciuti dall’UNESCO quali patrimonio dell’Umanità, dei quali 897 siti culturali, 218 naturali e 39 misti (paesaggi culturali), presenti in 167 Paesi del mondo. Attualmente, l’Italia ha il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’Umanità, e precisamente 58, di cui 5 siti naturali, 45 culturali e 8 misti. Questo nostro primato testimonia la straordinaria ricchezza del nostro Paese, che non a caso è da sempre una delle mete preferite dal turismo internazionale: la recentissima scoperta di ventiquattro statue di bronzo nel santuario romano di San Casciano dei Bagni è solo l’ultimo esempio. Crediamo che questa ricchezza debba rappresentare sempre di più una straordinaria risorsa economica, intesa come opportunità lavorativa per migliaia di donne e uomini, e fonte di ingenti introiti per lo Stato. Qualcuno in passato ha definito questo patrimonio culturale “il nostro petrolio”, con chiaro riferimento alla incredibile fonte di ricchezza che l’oro nero ha costituito e costituisce ancora oggi per i Paesi produttori.

Siamo convinti che attualmente sia diventata indispensabile l’adozione di una politica tesa ad un miglior sfruttamento di questo patrimonio, oggi assolutamente inadeguato alle sue potenzialità. L’assunzione di centinaia di giovani, preparati e motivati, appare essenziale per arrivare ad una piena e capillare valorizzazione sull’intero territorio nazionale di siti archeologici, monumenti, musei, pinacoteche, teatri, antichi palazzi, castelli, … al fine di migliorarne la fruizione da un numero sempre maggiore di visitatori italiani e turisti stranieri. Cospicue risorse, umane ed economiche, vanno indirizzate a migliorare la manutenzione di questi poli culturali, mentre contestualmente la loro fruizione deve passare attraverso le più moderne tecnologie, al fine di rendere sempre più interattiva l’esperienza dei visitatori, che non possono limitarsi a veloci passeggiate tra la storia e la bellezza: in questo senso, la presenza costante di personale specializzato appare essenziale. In questo panorama, possono essere declinate diverse opzioni in relazione agli introiti per lo Stato: ad esempio, si può ipotizzare una differenziazione delle tariffe, prevedendole piene per i turisti stranieri (perché allineate con quelle molto elevate praticate in tanti Paesi), più basse per i visitatori italiani, magari con delle riduzioni per i residenti nei Comuni o Province dove ha sede il polo visitato, o per i dipendenti pubblici, al fine di incentivarne l’innalzamento culturale, quanto mai opportuno per un lavoratore dello Stato. È indispensabile poi che i molti beni già repertati ma non mostrati, vengano esibiti anche all’interno di mostre ed eventi organizzati in luoghi appropriati, atteso che ancora troppo grande è il numero dei nostri capolavori nascosti al pubblico. Diviene importante, allora, proporre l’Italia come la Patria del bello, promuovendone l’immagine nel mondo, sia in riferimento al suo immenso patrimonio artistico e culturale, ma anche tutelando gli altri settori della cultura, come il cinema, il teatro, la danza, il mondo delle arti in generale, settori nei quali abbiamo primeggiato e continueremo a farlo, grazie a quella vena creativa fatta di straordinarie capacità e fantasia, che da secoli costituiscono il DNA del popolo italiano. Potremo allora parlare realmente di un nuovo Rinascimento Italiano, da un punto di vista culturale, artistico, ma anche economico e produttivo. In merito a quanto sopra illustrato, siamo disponibili ad un incontro, nei tempi e nei modi che Ella riterrà opportuni. Cordialità.

Il Coordinatore Nazionale Paola Saraceni 347.0662930 fsi.funzionicentrali@usaenet.org