Europa matrigna
Signori Ministri, come è noto la Commissione Europea ha inferto un duro colpo all’economia italiana autorizzando l’Irlanda a dotare le bottiglie di vino e alcolici dei cc. dd. alert sanitari, ossia quelle etichette, spesso corredate di fotografie di pessimo gusto, che dovrebbero mettere in guardia il pubblico sui rischi correlati al consumo, appunto, di vino e alcolici. In pratica, con questa autorizzazione che ha visto il voto contrario di Italia, Francia, Spagna e altri 6 Paesi della UE, si è messo sullo stesso piano il consumo delle sigarette (abitudine riconosciuta universalmente come ad alto rischio per lo sviluppo del tumore al polmone e agli altri organi dell’apparato respiratorio) con quello degli alcolici, tra i quali il vino, del quale viceversa sono ben noti gli effetti benefici sulla salute, correlati ad un suo consumo moderato. Risibile appare l’osservazione relativa agli abusi, che renderebbe necessari gli alert sanitari su ogni alimento o bevanda, atteso come ogni abuso è esso stesso, per definizione, pericoloso per la salute. E’ invece ben chiaro l’intento di questa ennesima subdola manovra dell’Europa, ancora una volta perfida matrigna più che madre amorevole, di danneggiare fortemente l’economia dei Paesi produttori ed esportatori di vino, tra i quali l’Italia è da sempre al primo posto, in quantità e qualità, risultando i nostri vini i migliori del mondo, al di là della annosa querelle con i “cugini” francesi che comunque non cambia la sostanza della questione. Troppe volte il primato italiano nel settore alimentare è stato oggetto di attacchi da parte della UE, con provvedimenti che hanno penalizzato la produzione, il commercio, l’esportazione, o non hanno tutelato l’originalità dei nostri prodotti, permettendo a svariati Paesi di produrre e commercializzare dei surrogati delle nostre eccellenze, dal parmigiano al prosciutto, invadendo i mercati mondiali con sottoprodotti di infima qualità. Peraltro, la più autorevole letteratura scientifica sulle alcol dipendenze ha dimostrato come ben altre, molto più complesse, sono le strade da percorrere per combattere l’alcolismo, una piaga sociale che non può certo essere eliminata con due slogan appiccicati su una bottiglia di Chianti o di Lambrusco: bevande che peraltro, ci ripetiamo, rappresentano un patrimonio millenario dell’Italia e dell’umanità intera, il cui consumo responsabile è addirittura consigliato dalla scienza medica, a differenza del fumo, attitudine nefasta a prescindere. Per l’approvazione finale dell’iniziativa della UE manca ancora il parere dell’Organizzazione mondiale del commercio, ma bene ha fatto la politica, e dovrà continuare ancor più decisa, a far sentire la sua voce di assoluta opposizione a questa iniziativa, a tutela di un settore portante della nostra economia e delle migliaia di lavoratori che vi sono impegnati, le cui professionalità, conoscenze e capacità ne hanno fatto un fiore all’occhiello del nostro Paese: non permetteremo all’Europa matrigna di lasciarlo seccare in nome degli interessi di qualche altro “fratello” europeo. Pertanto, chiediamo alle SS. LL. di agire una efficace politica di contrasto all’iniziativa in argomento, a tutela di migliaia di lavoratori impegnati nel settore specifico, della nostra produzione agricola e del made in Italy più in generale.
Il Coordinatore Paola Saraceni 347.0662930 fsi.funzionicentrali@usaenet.org