Lettera Al Ministro della Giustizia Alfonso BONAFEDE.

Quest’angolo della nostra Piazza è molto frequentato da persone arroganti. ..oggi ne ho riconosciute alcune.
E’ assurdo quello che ho appena letto nelle Agenzie Ansa di oggi e ascoltato da lei su La7.
Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha disposto la sospensione dal servizio della direttrice del carcere femminile di Rebibbia, dr.ssa Ida Del Grosso, della vice direttrice dr.ssa Gabriella Pedote e del vice comandante dell’area sicurezza dello stesso istituto, Comm. Antonella Proietti. Il Capo del Dipartimento, Dr. Basentini, ha adottato il relativo provvedimento. Mi domando se qualcuno abbia provato a resistere alle intenzioni del Ministro, ma ne dubito. E se lo ha fatto batta un colpo. A tale riguardo la senatrice Bruna Angela Piarulli, già Direttrice del carcere di Trani, dovrebbe presentare un’interrogazione al suo Ministro Bonafede, invitandolo a ritornare sui suoi passi con una lettera di scuse ai tre funzionari e a tutto il personale penitenziario!
Ancora una volta si è consumato uno sgarbo gratuito nei confronti della dirigenza penitenziaria, del personale di polizia penitenziaria e di tutto il personale peniteziario che lavora quotidianamente negli istituti. Un provvedimento che rivela, nell’immediatezza, dilettantismo e pochezza per la scarsa conoscenza della complessità del nostro sistema penitenziario, ma soprattutto una grave supponenza, generata dall’inconsapevolezza riguardo al valore e alle capacità professionali non solo dei funzionari sospesi ma anche di tutti coloro che in carcere prestano servizio. Collegare un’azione folle di una madre detenuta, più volte segnalata dal personale come psicolabile, nei confronti dei suoi due figlioletti, gettati giù dalle scale col passeggino, alle responsabilità della Direttrice e dei suoi diretti collaboratori, facendone persino uso mediatico su LA7 da Mirta Merlino, è un oltraggio all’intelligenza e alla logica Giuridica che governa il nostro sistema Penitenziario e Giudiziario. Ancora una volta una scelta, politica e di governance, che vuole umiliare il personale penitenziario con l’obiettivo di renderlo invisibile, trasparente, succube e silenzioso più di quello che lo è già da lustri. Dopo i Ministri Martinazzoli, Martelli, Vassalli, Diliberto e Fassino, è scomparsa dall’orizzonte politico ogni attenzione nei confronti del personale, tanto che i Dirigenti da oltre vent’anni stanno ancora aspettando, purtroppo tra la rassegnata soggezione di molti, il loro primo Contratto Nazionale, nonostante sia intervenuta sull’argomento persino la Corte Costituzionale. Attendiamo da 18 anni l’istituzione dei Ruoli Tecnici di Polizia Penitenziaria su cui far confluire il personale Comparto Ministeri come già comunicatoLe. Suggerirei al Ministro del Cambiamento e/o peggioramento di oggi e allo stesso Capo del Dipartimento di studiare e approfondire questo tema, insieme alle condizioni giuridiche e lavorative di tutti i lavoratori penitenziari ai quali ogni giorno è oggetto di aggressione selvaggia dai ristretti essendo i limiti di sicurezza bassissimi, per poter acquisire nel più breve tempo possibile una conoscenza alternativa del Sistema e maturare, quindi, una Vision generale e un progetto di riforma, oramai ineludibile, degli ordinamenti professionali, in grado di recuperare un senso di appartenenza condiviso e nuove motivazioni al lavoro, a vantaggio di un’esecuzione penale in linea con i principi costituzionali e ordinamentali, stressati da Riforme spesso sovrabbondanti rispetto ai veri bisogni della quotidianità penitenziaria che, ribadisco, oggi riguardano esclusivamente il personale tutto.
L’amaro impeto di questa mia riflessione non può, in conclusione, non farmi esprimere la più sentita vicinanza e solidarietà alle Dr.sse Ida Del Grosso, Gabriella Pedote e Antonella Proietti, che mi auguro siano raggiunte da altrettanta solidarietà da parte di tutte le OO.SS. e dal personale che opera quotidianamente in carcere.
Se questo è il suo cambiamento Ministro, da Coord. Naz. FSI USAE Giustizia e ancor più da attivista e Amb.5 Stelle resto attonito e deluso, ferito nel cuore come tutto il personale penitenziario.
La esorto a convocarci con somma URGENZA.
Se tale convocazione non dovesse giungere a spiegarci tale decisione impetuosa, le comunico sin d’ora che strappero’ la nomina di Amb.5 Stelle mi cancellerò dal M5S con tutti i colleghi attivisti e votanti che dal 2009 ci seguono per un futuro migliore, perché mi sento tradito offeso vilipeso nel cuore come cittadino Attivista e Amb.5S nonché lavoratore penitenziario, anche a nome di tutti i lavoratori penitenziari che ci hanno votato per il cambiamento.
Questo non è un vero cambiamento, bensì  peggioramento totale, punire chi non ha colpe, per motivi denunciati da lustri per responsabilità di governi  menefreghisti fatte di leggi sballate; una ad es. inserite con la Finocchiaro PD nel 2001 e poi nel 2011, consentendo a 60 bambini innocenti di essere reclusi con mamme che hanmo pericolosità sociale alta, è puro squallore profondo.
Se vi era pericolosità  di inquinamento delle prove, bastava solo distaccare il personale in altre sedi e non sospenderlo, non facendo passare il messaggio mediatico come una mera punizione di colpevolezza, nemmeno da lei ancora appurata e neanche dichiarata in TV.

Componente Coordinamento Nazionale Giustizia
FSI USAE Funzioni Centrali
Vito Antonio Loparco
340.3940539