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LORO SEDI
Carissimi,
presto alcune pensioni minime saranno integrate fino all’importo di 780 euro, che rappresenta la soglia di povertà stimata dall’ISTAT attraverso la nuova misura pensionistica denominata Pensione di cittadinanza. Chi ha una pensione ad esempio di 400 euro, dunque se soddisfatte naturalmente le condizioni ed i requisiti previsti dalla legge, potrà richiedere
all’INPS l’integrazione di 380 euro.
Nelle seguenti righe cercheremo di comprendere meglio a chi spetta e come funziona la
Pensione di cittadinanza 2019.
Com’è noto, si tratta di un sussidio economico rivolto alle famiglie di anziani in difficoltà,
ossia che abbiano un’età superiore a 67 anni.
La PdC funziona più o meno allo stesso modo del Reddito di cittadinanza. Tuttavia, il sostegno economico per gli anziani risulta chiaramente più semplice poiché non sono previsti adempimenti legati al lavoro. Infatti, la sostegno per i pensionati è un sussidio economico di politica passiva; pertanto, una volta ricevuta, il beneficiario non è certamente obbligato a cercare lavoro. Quindi, potrà goderne fino al permanere dei requisiti di legge.
Sul punto è però importante evidenziare che tutti i componenti del nucleo familiare (e
non solo il capofamiglia) devono avere un’età pari o superiore a 67 anni.
Innanzitutto è bene chiarire chi sono i soggetti che possono presentare la domanda di accesso alla Pensione di cittadinanza 2019. Il D.L. n. 4/2019, all’art. 2 in particolare, stabilisce che si tratta di:
• cittadini italiani e dell’Unione Europea;
• stranieri lungo soggiornanti (permesso di soggiorno a tempo indeterminato);
• stranieri titolari del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente, familiari di
un cittadino italiano o dell’Unione Europea.
Al tal proposito, requisito fondamentale è la durata della residenza in Italia. A tal fine, infatti,
bisogna essere residenti sul territorio nazionale da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni
in modo continuativo. Si ricorda che un soggetto è residente nello Stato italiano, se vi dimora per più di 180 giorni.
Oltre ai requisiti soggettivi appena elencati, è necessario che il richiedente:
• sia titolare di una pensione inferiore a 780 euro mensili
• e che abbia compiuto il 67esimo anno di età
Requisiti ISEE pensione di cittadinanza 2019
Per poter accedere alla Pensione di cittadinanza 2019, il nucleo familiare deve possedere
redditi e patrimoni, attestabili mediante ISEE, al di sotto di alcuni limiti. Nel dettaglio:
• il valore dell’ISEE non deve essere superiore a 9.360 euro;
• il patrimonio immobiliare non deve oltrepassare le 30.000 euro, senza considerare la
casa di abitazione;
• mentre il patrimonio mobiliare non può superare la soglia di euro 6.000, incrementabili
in base alla composizione del nucleo. Tale soglia, infatti, è accresciuta di euro
2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo
di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al
secondo, nonché di ulteriori euro 5.000 per ogni componente con disabilità, come definita
a fini ISEE;
Per quanto concerne invece il valore del reddito familiare, inclusivo dei trattamenti assistenziali percepiti, la soglia da non superare è posta a 7.560 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Da notare che i predetti requisiti sono verificati in automatico dall’INPS, in base all’ISEE
presentato.
Requisiti patrimoniali pensione di cittadinanza
Oltre ai limiti reddituali su illustrati, bisogna stare attenti anche al possesso di beni durevoli
che contrastano con il riconoscimento della Pensione di cittadinanza. Sul punto, la legge
prevede che nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di:
• autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta;
• autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, immatricolati per la prima volta nei due
anni antecedenti;
• motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei due
anni antecedenti;
• navi e imbarcazioni da diporto
A nulla rilevano, invece, gli autoveicoli e motoveicoli per persone disabili con agevolazione
fiscale
Chi è escluso dalla PdC
Esistono, tuttavia, delle categorie di pensionati ai quali non è permesso accedere alla Pensione
di cittadinanza. Si tratta, in particolare, di tutti quei nuclei familiari in cui sono presenti
soggetti che si sono dimessi volontariamente dal lavoro negli ultimi 12 mesi dalla presentazione
della domanda. Fanno eccezione a tale esclusione: le dimissioni per giusta causa. In
quest’ultima fattispecie, infatti, si ritiene che il lavoratore sia stato costretto a dimettersi, in quanto la mancata prosecuzione del rapporto di lavoro è imputabile al datore di lavoro (es, mancato pagamento della busta paga).
Come fare domanda di pensione di cittadinanza
Ma quali sono le modalità di presentazione delle domande per ricevere la Pensione di cittadinanza?
A tal fine, il governo ha messo a disposizione dei beneficiari tre canali, che possono
essere utilizzati a decorrere dal 6 marzo 2019, ossia:
• via web, attraverso il nuovo sito internet messo a punto dal governo (redditodicittadinanza.gov.it). L’accesso è garantito tramite le credenziali SPiD (Sistema Pubblico di Identità Digitale), richiedibili presso uno degli Identity Provider Accreditati;
• in modalità cartacea, presso tutti gli uffici postali avvalendosi del modello di domanda
predisposto dall’INPS. La domanda verrà inserita subito nel portale del Ministero
del Lavoro dall’operatore di sportello di Poste;
• tramite i CAF (Centri di Assistenza Fiscale). Bisogna però precisare che al momento
non esiste alcuna convenzione (anche quella per le DSU non è ancora stata rinnovata)
con l’INPS che si riserva di comunicare successivamente date e modalità di utilizzo.
Al momento della presentazione della domanda non serviranno molti documenti; anzi, bisogna
aver presentato unicamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini ISEE. Sarà
compito dell’INPS a associare l’ISEE alla domanda.
Importo Pensione di cittadinanza 2019
L’importo spettante per la Pensione di cittadinanza si divide in:
• quota A: che rappresenta la somma di una componente ad integrazione del reddito familiare;
• quota B: che consiste in un contributo per l’affitto o per il mutuo.
Entrambe le quote sono calcolate dall’INPS in base alle informazioni rilevate dall’ISEE.
Nello specifico:
• la quota A, ossia l’integrazione al reddito, può arrivare fino ad un massimo di 7.560
euro in caso e viene calcolata tenendo conto del numero e della tipologia di componenti
il nucleo;
• la quota B, in caso di locazione della casa di abitazione, non può essere superiore a
1.800 euro annui pari a 150 euro mensili per la Pdc. In caso di mutuo, la quota B non
può superare le 150 euro mensili.
In ogni caso, complessivamente, non si potrà percepire un importo inferiore a 480 euro annui.
Il valore dell’ISEE (Ordinario oppure ISEE Corrente, qualora presente) dovrà comunque
essere inferiore a 9.360 euro.
Come viene pagata la PdC
Infine, in riferimento alle modalità di erogazione del sussidio economico, l’INPS nelle ultime
faq ha fatto sapere che su questo punto verrà fatta luce successivamente in sede di conversione
in legge del D.L. n. 4/2019.
Naturalmente, a differenza del Reddito di cittadinanza che viene erogato per un massimo di 18 mesi, la Pensione di cittadinanza non ha bisogno di essere rinnovata, in quanto ciò avviene in maniera automatica.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale
F.to Adamo Bonazzi