Dipartimento Organizzazione Giudiziaria e Dipartimento Penitenziario
Signor Ministro,
torniamo a scriverLe dopo il cambio della guardia alla guida del Governo, che non ha riguardato il Ministero della Giustizia: Governo nuovo, ma problemi vecchi! Per quanto riguarda il settore giudiziario, siamo ad evidenziare una volta ancora l’esigenza di incrementare in maniera significativa gli organici a tutti i livelli, che andranno fortemente potenziati con nuove
assunzioni da realizzare mediante procedure concorsuali pubbliche da indire con la massima urgenza: solo così si potrà fronteggiare l’emergenza derivante dalle decine di migliaia di procedimenti arretrati e dalla conseguente lunghezza dei nostri processi ed alleggerire il carico di chi lavora, un dipendente lavora ormai per quattro. Non si sottovaluti poi che tra i neoassunti degli ultimi concorsi, una percentuale, non del tutto irrisoria, ha già abbandonato l’incarico, poiché vincitrice di concorsi in altre amministrazioni pubbliche ad evidente riprova dello scarso appeal,che questo ministero ha tra i lavoratori.
Pertanto nell’immediato, chiediamo l’introduzione di una nuova ed aggiuntiva indennità di “ausilio alla giurisdizione” equiparata ai Monopoli di Stato, prevedendo il necessario stanziamento finanziario. E’ una richiesta più che legittima che riconosce le responsabilità ed il lavoro di chi quotidianamente manda avanti la macchina della giustizia, riducendo così la forbice salariale con i magistrati, ma soprattutto con il personale giudiziario di altri paesi europei come ad esempio il Greffier francese (€ 2500, netti mensili) o il Secretario Judicial spagnolo (€ 36000,00 lordi annui) solo per citarne due, che oltretutto sono inseriti nell’ordinamento giudiziario di quei paesi.
È indispensabile poi procedere alla riscrittura dell’ordinamento professionale del personale giudiziario, prevedendo pochi profili, altamente specializzati e livellati verso l’alto (e non l’attuale inutile frammentazione), così da ridefinire le piante organiche reali e procedere, per mezzo di appositi stanziamenti, alle assunzioni necessarie a colmare gli enormi vuoti degli organici di cui si è detto.
In questo senso, poco o nulla è stato fatto dal Governo precedente e ci aspettiamo da Lei un’azione più incisiva in questa nuova stagione politica, perché ritardi su questa materia non sono più tollerabili.
Analogamente, per il personale del Dipartimento penitenziario andranno previste nuove assunzioni, sia di personale di polizia penitenziaria che di personale amministrativo, tecnico e dell’area trattamentale, amministrativo-contabile, attese le croniche carenze dei rispettivi organici e il continuo crescere del numero dei ristretti: ma soprattutto andrà prevista la confluenza di tutto il personale attualmente inquadrato nel comparto funzioni centrali dei dipartimenti penitenziario e della giustizia minorile e comunità , all’interno dei ruoli tecnici della polizia penitenziaria, al fine si sanare una disfunzionale frattura tra il personale all’interno degli istituti, anche a causa della forte sperequazione esistente tra il personale del comparto sicurezza e quello del comparto funzioni centrali, in termini di trattamento economico e di altri benefit.
Non può infatti essere più ignorato che tutto il personale penitenziario opera all’unisono per garantire la mission istituzionale prevista dalla nostra Costituzione, e che anche la polizia penitenziaria fa trattamento così come il personale dell’area trattamentale contribuisce alla sicurezza degli istituti.
Crediamo che questi siano i punti fondamentali su cui costruire una riforma della giustizia, per migliorare l’efficacia e l’efficienza della sua azione, per sanarne le tantissime disfunzioni, i ritardi, le inefficienze che in troppi casi stanno causando nei fatti la sua disapplicazione, con conseguenze gravissime per tutti i cittadini fruitori di questo servizio essenziale.
Se, come vogliamo credere, vi sta a cuore il miglioramento della Pubblica Amministrazione e dell’immagine stessa dello Stato che essa rappresenta, Vi invitiamo a tenere presente che non bastano le nuove assunzioni programmate dal Governo precedente: né in termini quantitativi (certo, meglio poco che niente, ma sostituire quasi 20 anni di pensionamenti è altra cosa) né in termini strategici: serve anche (se non di più) valorizzare le risorse esistenti!
Una delle condizioni essenziali per un effettivo miglioramento della P.A. consiste nel creare un’area intermedia tra la dirigenza e l’area operativa dei dipendenti pubblici, in grado di tradurre in termini organizzativi e formativi le direttive impartite dai vertici: l’equivalente della cd. “area quadri” del settore privato, unico modello organizzativo idoneo a garantire il funzionamento di ogni grande azienda, che se attuato anche nel settore pubblico assicurerebbe con grande risparmio di spesa in termini di personale dirigenziale e di riduzione degli incarichi esterni. Personale “capace e “qualificato” esiste già nella nostra pubblica amministrazione: basta riconoscerlo e motivarlo!
“Migliorare le condizioni dei lavoratori della P.A. per migliorare l’efficienza della P.A!”: questa è la responsabilità che oggi Vi trovate davanti. Una responsabilità che è anche una opportunità per “lavorare bene e meglio!”.
Non va dimenticato che gli Uffici Pubblici danno al cittadino la percezione immediata dell’efficienza dello Stato, per cui creando le condizioni di lavoro dei pubblici dipendenti, si migliora l’immagine stessa dello Stato e la percezione che il cittadino ha del Governo.
Le chiediamo pertanto, Signor Ministro, un intervento immediato e concreto nel senso da noi indicato, ribadendo che il tempo è scaduto, e che al di là delle vicende politiche del Paese, delle nuove e vecchie alleanze di Governo, questi problemi hanno la precedenza assoluta e la loro risoluzione non può più attendere.
Cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347.0662930