Presso la sala Niglio del Ministero della Salute si è tenuto oggi un incontro fra il Ministero della Salute e i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali – per la F.S.I. erano presenti i Segretari Nazionali Santi Paride e Vincenzo Mervoglino – per discutere la proposta finalizzata ad affrontare la criticità del precariato per i ricercatori negli IRCCS Pubblici.
In apertura il Direttore Generale, Dott. Giovanni Leonardi, in perfetto stile governativo ha sottoposto all’attenzione dei presenti la proposta illustrandola con le Slides ma senza consegnare alcun documento. La delegazione della FSI , nel corso del confronto, ha espresso forti perplessità sulla bozza in quanto carente nei contenuti e con alcune criticità circa le modalità di applicazione delle norme per il sopra citato personale precario.
La delegazione della FSI ha più volte ribadito che la ricerca è di notevole importanza per il nostro paese e per i nostri concittadini, e che un investimento nel settore permetterebbe di avere nuove tecniche diagnostiche e nuove cure farmacologiche e che, Pertanto, ritiene fondamentale investire sul personale.
Un investimento in ricerca che riguarderebbe circa 3.500 persone, ma tutte con contratti co.co.co, co.co.pro, assegni di ricerca, partite iva, ecc.
La ricerca e la scienza invece non sono merce di scambio; e si ritiene impensabile che la ricerca si possa sviluppare, nel nostro paese, utilizzando esclusivamente personale con contratti atipici e con contratti precari.
Dobbiamo investire sul personale e garantire al medesimo personale un contratto dignitoso, non precario.
FSI HA SOSTENUTO CON FORZA la necessità di ridefinire le dotazioni organiche del personale che fa ricerca per garantire lavoro stabile e contratti dignitosi e istituire i posti da mettere a concorso.
la riunione si è quindi conclusa con un nulla di fatto, tanto che la delegazione di parte pubblica del Ministero della Salute, prendendo atto dell’indisponibilità del sindacato a sottoscrivere l’accordo proposto, non ha potuto far altro che proporre un ulteriore giro di consultazioni e a riprogrammare altra convocazione con le Organizzazioni sindacali a stretto giro di posta.
Ufficio stampa FSI